Orinoco /12 (Patreon)

La pioggia scrosciante sembrava accanirsi in modo particolarmente aggressivo contro la casa di Shu, il ricettatore. Conoscevo Shu da molti risvegli della dea, quindi da molti cicli, svariati passaggi di Manto. Si trattava di un paigru taciturno, ma anche molto aggressivo. Temevo che Zei potesse avere difficoltà a gestirlo, ma mi convinsi che le cose potessero andare nel verso giusto.

Due ruscelli di acqua piovana, ingrossati dalla pioggia che si rovesciava violenta sulla capanna, la circondavano completamente. Un piccolo ponticello di roccia conduceva a una porta sgangherata, dalla quale stava sicuramente entrano acqua. Ma Shu non era il tipo da preoccuparsene. Di sicuro se ne stava sdraiato su un sacco, stordito da qualche fungo psicotropo.

«Controlla se ci sono trappole alla porta, prima di girare la maniglia.» Dissi a Zei. Lei era già balzata avanti, intuendo che quell’abitazione fosse la nostra meta. Si chinò sulla serratura, poi esaminò i cardini, infine le fessure. La pioggia continuava a cadere battendo su di noi e sulle lastre di pietra del tetto, un frastuono terribile.

«Sembra sicura.» Mi gridò Zei. Sicuramente era la seconda o terza volta che provava a comunicarmelo, ma il rumore della pioggia mi aveva impedito di sentirla in precedenza.

«Allora procedi e aprila.» Le dissi. ➤ 13

«Aspetta, fa’ controllare me.» Le dissi. ➤ 28