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Here I present the new D&D personal character a player in my campaign created lately. Her name is Ratnilis (the character's name, not the player's one) and she's a human (half-human maybe) enchantress. The previous character turned evil. I'm used to draw the characters they make because I want they to look at the character while playing, not at the player, so I print these illustrations and put them on standees in front of the players.


Secondo post del giorno anche oggi, e mi prendo lo spazio di questo giorno per presentarvi Ratnilis, una maga (umana, credo, al limite mezz'elfa) che sarà il nuovo personaggio di una mia giocatrice di D&D dopo che il suo personaggio precedente si è schierato con il male. Faccio sempre i disegni dei personaggi dei miei giocatori, e poi glieli piazzo di fronte, stampati, su degli standee trasparenti, in modo che quando giocano vedano il personaggio e non il giocatore che c'è dietro.

La campagna di D&D in questione, ambientazione Forgotten Realms, me come DM, segue vagamente la trama proposta in "Tales from the Yawning Portal" ma con diverse aggiunte in modo da dare spazio sia alla mia fantasia che a quella dei personaggi. Purtroppo del party iniziale, composto da quattro giocatori (due giocatori, due giocatrici) non è rimasto più nessuno! Per vari motivi (lavoro, studio, trasferimenti) era rimasto solo uno dei due giocatori iniziali e ultimamente mi ha confessato di essersi stancato di D&D e voler giocare ad altro. Anche entrambe le giocatrici che facevano parte del party iniziale sono andate via. Ne sono arrivate altre due, fortunatamente. Al momento quindi ci sono io (che faccio il DM) e due giocatrici, una che interpreta la vigorosa paladina Hannelore, devota a Helm, e l'altra che interpretava Pioppa, mezz'elfa alchimista, e che adesso ha cambiato personaggio in Ratnilis, incantatrice.

Al di là del fatto che nessuno dei personaggi attuali è responsabile degli accadimenti che hanno innescato la campagna (quindi si chiedono: ma perché dovrei rischiare la vita per mettere una pezza sui casini causati da altri?), il problema è più che altro quello dei giocatori. Giocare diventa sempre più difficile perché siamo il numero minimo: un DM e due giocatrici; basta che uno solo di noi abbia impegni (e capita di sovente perché tutti e tre lavoriamo e a volte, la sera, vedersi è un sacrificio) ed ecco che la serata D&D slitta o viene direttamente cancellata.

Ma io non demordo. Anche solo una partita ogni sei mesi, vorrei proseguire. Se capitata al Jolly Joker a Torino potete proporvi. Non è che faccio una selezione, però sono molto introverso come DM e non mi piacciono tutti i tipi di giocatori, quindi ho sempre paura di chiedere alla gente di unirsi al gruppo. Poi ovviamente non è che io giochi a D&D solo con loro (ho un'altra campagna di D&D come DM ambientazione Ravenloft e un'altra ancora in cui gioco con un paladino di Kelemvor), ma in linea generale mi piace finire quello che comincio, quindi mi dispiacerebbe abbandonare tutto.

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Comments

Anonymous

Da questo punto di vistai rendo conto di essere molto fortunato. Il gruppo "storico" si ritrova su Discord per una campagna Signore degli Anelli perché ormai siamo un po' sparsi per il mondo. A lato invece ho una campagna "West Marches" con un'associazione giovanile della mia città, che ad ora ha una ventina di giocatori attivi, divisi in circa due gruppi ( e infatti potrei aver bisogno di un assistente).

Bigio

Certo, come scrivevo sopra, giocare online è un'ottima alternativa. Resta un'alternativa. A D&D non si gioca online, si gioca attorno al tavolo. È bello che nel XXI secolo esistano modi per riunire virtualmente gente e giocare comunque, ma io voglio giocare a D&D, non al ripiego. Al ripiego via chat posso giocare tranquillamente, ne ho molti di amici che si unirebbero a una campagna attorno a un tavolo virtuale.

Anonymous

Si, difatti è per tutti vissuto come un ripiego, la colloquialità dell'essere attorno a un tavolo è insostituibile.