Orinoco /4 (Patreon)
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Seguii Sierran nell’altra stanza. L’intera capanna non era molto grande, dovevano esserci in tutto due o tre stanze. Questa doveva essere la sua camera: c’era un giaciglio in un angolo, una teca con diverse piante che crescevano allineate in vasi separati, alcuni alambicchi impilati sotto la teca e una scrivania con diversi altri contenitori di liquido, alcuni ribollenti su fiamme giallastre. Sollevando leggermente le antenne dalla nuca percepii odore di misture medicamentose, di zolfo bruciato e di carbonio. Nel mentre, Sierran era scivolata alle mie spalle e aveva chiuso la porta. La stanza, il rumore della pioggia, la fragranza nell’aria… tutto questo mi riportava indietro, ai ricordi di qualche anno fa. Ricordavo di aver contribuito a fecondare una covata di Sierran, quando eravamo molto più intimi. Ricordavo le nostre dita coriacee che si sfioravano, le nostre antenne che si accarezzavano, le nostre mandibole che mordicchiavano i corpi l’uno dell’altra, solleticandoli. Sierran era stata un’amante gentile e probabilmente sarebbe stata una madre premurosa, se quella covata non fosse stata spazzata via dalla piena del Gofran poche settimane dopo la deposizione delle uova. Era anche per impedire il ripetersi di catastrofi come quella che il consiglio dei Numaloric mi aveva spedito lontano, ad osservare ciò che stava avvenendo alle foci del fiume Lenan.
«Zeimaldes… non sta bene.» Esordì Sierran, facendosi più vicina, come se temesse di essere ascoltata. In effetti Zei sarebbe stata capace di scivolare silenziosamente fino alla porta per ascoltare la conversazione di nascosto, anzi è proprio quello che mi sarei aspettato dalla giovane Paigru. Afferrai quindi Sierran dolcemente, per un polso, e la condussi nell’angolo più distante della stanza, dove una canalina metallica riversava parte dell’acqua piovana in una cisterna interna. Ci appoggiammo entrambi alla parete concava, nella penombra. Qui, se aveste mantenuto un tono di voce basso, Zei non sarebbe stata in grado di ascoltare, nemmeno se si fosse appostata appena dietro la porta chiusa.
«Cos’ha?» Le domandai.
«Fisicamente, nulla. Mentalmente… non lo sappiamo. Non dorme serenamente da settimane. Continua ad avere visioni, che si intensificano durante la notte. Lei parla di una giovane Paigru… no, non una Paigru… una giovane di qualche altro tipo… senza antenne né carapace, che le sussurra nella mente e le impedisce di riposare.»
Compresi che la situazione era grave. Non avevo idea di quanto una Paigru potesse resistere senza riposare adeguatamente, ma ti sembrava che Zei fosse molto debole già adesso, e se la situazione non fosse cambiata, sarebbe peggiorata ulteriormente.
«Cosa dicono i Custodi?» Le domandai.
Sierran si fece ancora più vicina. Appoggiò le sue dita sul tuo petto e iniziò a parlare quasi sfiorando i miei cheliceri con i suoi. Riuscivo a sentire il calore del suo respiro quando le sue mandibole si schiudevano, mentre parlava. Di nuovo quei ricordi. Cercai di scacciarli via, come fumo negli occhi, scuotendo la testa e strizzando gli occhi composti.
«L’ho condotta dai Numaloric solo una volta… – ti sussurrò Sierran. – Ma non ho ottenuto la risposta che mi aspettavo. I Custodi di Numalore hanno visto in lei qualcosa di… non so come definirlo… profetico. La “bambina” per loro è un’aspetto della nostra dea…»
«Cos’è una “bambina”?» Chiesi, scuotendo il capo.
«Credo sia la specie di cui fa parte la giovane delle visioni di Zeimaldes… credo che le loro larve si chiamino “bambine”. La specie adulta non ricordo. Ma di queste cose dovresti parlare con i Custodi, io ho a cuore solo la salute di Zei, non mi interessa interpretare i suoi sogni. Loro, al contrario, sembrano volerne sfruttare le visioni. Se sanno qualcosa su questa malattia e come curarla, di certo ce lo tengono nascosto.»
«Ma potrebbe morire.» Mormorai.
«Lo so. Cosa intendi fare?» Ti chiese Sierran, sollevando le lunghe antenne con fare ansioso.
Cercai di spostare la conversazione su noi due e sul nostro rapporto. ➤ 006
Andai a vedere subito come sta Zeimaldes. ➤ 023
Andai subito a parlare con i Custodi di Numalore. ➤ 039