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Con un’enorme sforzo di volontà riesci ad afferrare il braccio di Commedia. Sei subito pervaso da un senso di stupore e ripugnanza, in quanto il braccio di quell’essere risulta essere incredibilmente sottile e sproporzionatamente lungo.

«Ferma… questo… fermalo.» Sibili, digrignando i denti. Commedia rivolge lo sguardo, o meglio la maschera bianca che gli copre il volto, verso di te.

«Non… funziona… fermalo.» Le parole ti scivolano a fatica tra i denti. Commedia si affretta a staccare tutti i cavi che si allungano dalla tua schiena verso una serie di dispositivi elettronici, poi si rivolge gridando parole a te incomprensibili al suo compare, Tragedia. Qualsiasi cosa gli abbia intimato di fare, deve essere stato abbastanza convincente, perché Tragedia ruota un paio di manopole olografiche e di colpo l’intera stanza precipita nel buio.

«No, non ha funzionato.» Senti Commedia bisbigliare nell’oscurità. Tragedia gli risponde, ma come sempre, non in una lingua a te comprensibile.

«Non ne ho idea, ma la resistenza agli impianti mnemonici di questo soggetto non mi sembrano più così interessanti… se non riusciamo a studiarli, a cosa serve?»

Commedia sta parlando di te. Non hai idea di cosa sia questa “resistenza” di cui va blaterando, ma capisci chiaramente di essere una sorta di cavia nei loro esperimenti.

Aggiungi 1 punto al tuo valore di Consapevolezza.

Lentamente, alcune deboli luci spargono un alone di chiarore nella stanza. La prima cosa che noti è l’allontanarsi delle due figure che stavano giocando con il tuo cervello fino a poco fa: due ombre nere che scivolano silenziose verso un’apertura nelle pareti, per poi scomparire. Se non altro, le torture sembrano finite. Tiri un sospiro di sollievo.

Ci sono altre postazioni come la tua, degli sgabelli cruciformi sui quali tenere prigioniere altre persone. Tutte queste postazioni sono raggruppate in un angolo della stanza ovale, mentre console dal profilo essenziale e squadrato emergono dalle altre pareti. Le console non sembrano disporre di pulsantiere o tastiere, ma protendono dai loro ripiani dei monitor luminosi che ti ricordano quelli incontrati lungo il percorso di fuga che ti ha portato fin qui. Qualcuno con un minimo di conoscenza informatica potrebbe farne uso. Il pavimento è ricoperto di cavi che si sovrappongono, si intrecciano, si annodano e poi si districano, muovendosi in tutte le direzioni. Collegano fra loro le console, e poi si infilano in vari stretti passaggi nelle pareti, finendo chissà dove. Il soffitto è caratterizzato da una cupola metallica del tutto spoglia.

È il momento di stabilire il destino dei tuoi compagni. Se hai giocato il primo volume di Makhtum, controlla le schede dei tuoi personaggi: quelli con una ★ vicino al nome sono sopravvissuti. Se non hai giocato il primo volume, scegli due dei quattro compagni disponibili (le loro schede sono in fondo al libro) e segna una ★ vicino al loro nome: sono coloro che sono riusciti, assieme a te, a fuggire dal complesso dei globuroidi.

Nota: se hai giocato il primo volume, segna una ★ anche vicino al nome dei personaggi che non hai portato con te negli atti successivi al primo. Questi personaggi, non dovendo affrontare gli stessi pericoli che hai affrontato tu, sono indubbiamente sopravvissuti.

Se Christopher è sopravvissuto ignora ogni altra opzione e ➤ 39

Se Veronica è sopravvissuta e vuoi rivolgerti a lei ➤ 29

Se Emi è sopravvissuta e vuoi rivolgerti a lei ➤ 49

Se Ris è sopravvissuto e vuoi rivolgerti a lui ➤ 5

Se ignori il destino dei tuoi compagni e cerchi di liberarti con le tue forze ➤ 23

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Comments

Claudio

io so cose che voi umani... scelgo 39

american tank

23 (I compagni servono a fare hp extra)