Makhtum /023 (Patreon)

Mi sedetti in un angolo, a terra, con la schiena appoggiata a un’anonima parete metallica. Veronica intercettò il mio sguardo e si avvicinò.
«Un’altra pausa?» Mi disse, increspando appena le labbra in un sorriso ironico. Erano ore che non facevamo una pausa, avevo le gambe a pezzi. Ma non glielo avrei mai detto.
«Solo un attimo. Ho bisogno di riorganizzare i pensieri. Mi sembra di vagare a vuoto.»

Si sedette vicino a me, mormorando qualcosa che non capii. Prese il mio braccio e se lo infilò sotto il suo, quindi mi appoggiò la testa sulla spalla. Nonostante nessuno di noi facesse una doccia da chissà quanto tempo, i suoi capelli avevano ancora un buon odore.

«Anche io ho bisogno di riposare. Ho contato approssimativamente i piani che ci siamo lasciati alle spalle, e basandomi sull’altezza dei soffitti mi risulta che siamo saliti di circa 300 metri. Ancora niente finestre. Temo che questo non sia un grattacielo, bensì una struttura interrata, un bunker di qualche tipo, forse un laboratorio segreto.»

«Ma perché farlo così grande, e così tortuoso? Non ha senso.»

«Non sappiamo il motivo per il quale è stato costruito. Non ancora. Lo sapremo, forse, se riusciremo a raggiungere una qualche sala comandi, o… qualsiasi altra cosa che non sia un cazzo di corridoio.» Sbuffò, strinse il mio braccio. Il suo corpo era caldo… soffice. Mi riportò alla mente ricordi distantissimi, filastrocche da bambino, pantaloni sporchi di erba, abbracci da parte di persone a cui volevo bene. Quando riemersi dai miei pensieri sentii il suo respiro sul mio volto e le sue labbra sulle mie. Mi stava baciando.

Ma Emi interruppe quel momento di intimità sul nascere [è richiesto che Emi sia in squadra, se lo è ignora le altre opzioni e vai direttamente al paragrafo] ➤ 85

Dissi a Veronica che non era il momento [è richiesto Controllo pari o superiore a 3 per intraprendere questa scelta] ➤ 111

Non potei fare altro che lasciarmi cullare da quel bacio ➤ 98