Breakdown /7 (Patreon)

«Ma certo, “vaffanculo”… è la vostra risposta in generale, a qualsiasi problema della vita. La vostra reazione standard. I fondali marini sono devastati e gli oceani sono pieni plastica per colpa della pesca intensiva? Vaffanculo, e dammi il mio sushi! La desertificazione avanza e stiamo per innescare un effetto serra devastante? Vaffanculo, io vado in crociera questa estate! Allevamenti intensivi di pollame? Vaffanculo, colazione con uova e bacon!»

Sgrani gli occhi basita nel vedere Olga che prosegue nel suo monologo, alzando il tono della voce man mano che gli esempi si susseguono e il fervore la rapisce.

«Vaffanculo, metti sulla brace quella bistecca! Vaffanculo, voglio un SUV a benzina più grande di quello del vicino! Vaffanculo, prendo l’aereo per andare dove mi pare, me lo merito! Vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo!”

«Per favore, – Interviene la segretaria, rivolgendosi a te piuttosto che a lei, – Abbassate la voce.»

Indica un cartello appeso al muro che invita i presenti a tenere la voce bassa. Annuisci forzando un sorriso imbarazzato, ma Olga non è altrettanto remissiva e accondiscendente.

«Non abbasserò la voce! Questa è una sala d’aspetto, non una cazzo di biblioteca!»

Detto questo, Olga si alza e si dirige verso la porta d’uscita. Se le porte si chiudessero ancora a mano anziché scorrere su cuscinetti idraulici automatizzati, sicuramente l’avrebbe chiusa sbattendola alle sue spalle. Invece tutto quello che resta della sfuriata di Olga è un sibilo leggero che accompagna la chiusura della porta, sigillando all’interno i pazienti.

Tutti fanno spallucce e ti rivolgono sguardi carichi di empatia, sollevati che tu abbia saputo mantenere il controllo. 

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Aspetta il tuo turno in silenzio. ➤ 3