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«Non devi preoccuparti per me. - Ribadisce Sierran, sfiorandoti il viso. - Non sarà certo uno stupido esodo a mettermi in difficoltà. E poi non è detto che i Numaloric decidano di abbandonare l’ultima cova di Numalore. Starò bene.»

Abbassai lo sguardo sui miei stivali logori, la pelle concia intrisa d’acqua e coperta di fango. Aveva ragione: forse i Numaloric non avrebbero indetto l’esodo. Ma se l’avessero fatto io sarei stato lontano dalla mia gente e non avrei potuto aiutare nessuno, nemmeno Sierran. Per evitare l’esondazione i Paigru avrebbero dovuto migrare molto più a ovest, verso l’orizzonte cremisi e la discesa di Manto. C’era persino la possibilità che al mio ritorno, non sarei più riuscito a trovarli.

«Caidon, - proseguì Sierran sollevandomi gentilmente il capo, - adesso hai una sola responsabilità: la vita di Zeimaldes. Lei si affiderà alla tua esperienza. Devi risolverle in casino che si ritrova nella testa. Portala fin dove ti chiede, mostrale le verità oppure convincila che ha bisogno di cure… ma tienila in vita.»

[Aggiungi 1 punto al Vigore di Caidon]

[Aggiungi 1 punto alla Volontà di Rebecca]

Sierran bisbigliava a pochi centimetri dalla mia testa. Sollevai leggermente le antenne, quanto bastava per far scivolare dietro il capo il mio cappuccio. La abbracciai e le promisi che così sarebbe stato. Zeimaldes comparve dopo pochi secondi al mio fianco, con un piccolo zaino di pelle sulle spalle e un coltellaccio avvolto in una custodia di canapa legato alla cintura. Il volto era ancora segnato dal lungo periodo di insonnia, ma sembrava sinceramente ansiosa di partire. Poi, dallo zainetto sulle sue spalle, vidi spuntare per qualche secondo la testa di Milla.


«Milla deve restare con Sierran, mi dispiace Zei.» ➤ 007

«Va bene, puoi portare Milla. Ma sarai tu a badare a lei.» ➤ 043

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