Home Artists Posts Import Register

Content

Zei mi strinse le mani tra le sue.

«Va bene, va bene. Non agitarti. Ci andremo insieme.»

«Che vuoi dire?» Chiese, con voce tremante.

«Che ti accompagnerò io. Aiuterò Sierran a prepararsi per l’esodo, nel caso in cui venisse proclamato, quindi partiremo verso le pianure, a sud.»

«No, Caidon.» Tuonò Sierran, facendosi più vicina. Mi voltai verso di lei. L’espressione era severa, ma lo sguardo era triste. Le antenne erano abbassate, dietro la nuca, la mandibola ritratta, gli occhi leggermente opachi. Sierran aveva bisogno di aiuto tanto quando Zeimaldes, non poteva farcela a portare via ogni cosa, avrebbe dovuto abbandonare molti dei suoi averi. Mi guardai attorno, scuotendo la testa. Come potevo essere stato così crudele? Avevo anteposto i bisogni di Zei ai suoi e…

«Dovete partire subito.» Aggiunse, appoggiando la sua mano sulla mia spalla.

«Cosa? Come?» Balbettai, incredulo. Ero già salito sul carro del pentimento e dei rimorsi, quando Sierran rivelò di intendere tutt’altro rispetto a quando immaginavo. Sorrise, cercando di mascherare il dolore, ma non le riuscì. La sua espressione somigliò più a una smorfia forzata che a un sorriso vero e proprio. Compresi cosa intendeva: Zeimaldes non poteva permettersi di attendere. La sua salute peggiorava esponenzialmente e se avessi tardato a partire, sarebbe morta in quel letto di fortuna. Se qualcuno doveva accompagnarla a sud, inseguendo la voce che risuonava in continuazione nella sua testa, occorreva partire immediatamente.

«Avrai bisogno di equipaggiamento. - Proseguì Sierran. - Non per te, ma per Zei. È una battipista di rara bravura, ma il suo fisico è compromesso e non ha l’occorrente per affrontare un viaggio del genere.»

«Lo so, - mormorai, - ma so già come procurarmelo.» Mi alzai in piedi, di fronte a Sierran. Lei afferrò il mio volto tra le sue mani e accarezzò le mie antenne con le sue. Un brivido mi corse lungo la schiena. Quella avrebbe potuto essere l’ultima volta che la guardavo negli occhi. Lei capì a cosa stavo pensando.

«Torna, ti prego.» Sussurrò, e appoggiò il capo sul mio petto stringendolo forte.

«Tornerò.» Le dissi. Poi, con un cenno delle antenne, invitai Zeimaldes ad alzarsi e a prepararsi. Saremmo partiti subito, non avremmo atteso nemmeno che la pioggia si placasse. Anche perché, avrebbe potuto proseguire per giorni. Strinsi Sierran più forte, volevo che ricordasse quell’abbraccio per sempre.

«Hai paura?» Mi domandò.


«Sì.» ➤ 021

«No.» ➤ 041

Files