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Continuai a fissarla, incantato dal modo in cui mi appariva. Non ricordavo una Veronica vestita con qualcosa di tanto leggero e femminile. Per un attimo mi persi nei suoi occhi verdi, quanto bastò affinché lei si potesse protendere verso di me e baciarmi. Il tocco delle sue labbra sulle mie mi destò dallo strano torpore generato da dubbi e paure: in fondo non era così importante dove fossi e cosa stessi facendo. Forse non era nemmeno così importante sapere chi fossi. L’importante era che ci fosse lei.

«Mi spieghi cosa ti prende?» Mi disse, interrompendo il bacio e allontanando il volto.

«Non è nulla.» Le dissi. Volevo solo che riprendesse a baciarmi.

«Va bene, ma togliti dalla faccia quell’espressione da cretino. Non voglio fare brutta figura.» Il suo sguardo, dapprima severo, si addolcì di colpo e mi baciò di nuovo. Un brivido mi scosse per un momento, poi una sensazione di calore. Si era dissolta ogni paura, avrei potuto prolungare quell’attimo in eterno.

«Andiamo.» Fece. E subito dopo mi imprigionò il braccio infilandoci sotto il suo.

Insieme ci dirigemmo verso la tavolata.

Sul lungo tavolo di legno, coperto da una semplice cerata decorata con quadretti Vichy, erano disposti piatti e vassoi colmi dei cibi più invitanti che avessi mai visto. All’aperto il profumo delle pietanze non era tanto intenso, ma il modo in cui ogni cosa era stata presentata nei piatti compensava la mancanza di fragranze nell’aria.

Mi sedetti presso uno dei pochi posti liberi.

«Tutto bene, David?» Mi domandò una commensale sulla cinquantina, con i capelli neri striati di bianco. Sorrise, appoggiandomi le dita sul polso. Notai un anello d’oro sull’anulare.

«Sì… credo di sì… chi è David?» Domandai.

Ostentò una risata tirando il capo all’indietro. Anche gli altri risero, tutti piuttosto forzatamente. Mi parve evidente che quello che avevo appena detto fosse qualcosa di preoccupante, ma era altrettanto evidente che tutti volessero farmi credere di aver fatto una battuta incredibilmente esilarante.

«David, assaggia questo!» Un signore dai capelli grigi mi porse un vassoio con del cibo, qualcosa con pomodori e basilico. Un ragazzo sulla ventina lo aiutò a poggiarlo davanti a me, tra bicchieri e altri piatti ricolmi di cibo. Il vassoio atterrò sotto il mio mento.

«Serviti pure!» Aggiunsero.

Nel frattempo un’altra persona, un uomo con il naso adunco e una calvizie incipiente, mi riempì il bicchiere con del vino rosso.


Mangiai e bevvi con gusto ➤ 10

Mi alzai in piedi e feci notare che non conoscevo nessuno dei presenti ➤ 40

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Comments

Claudio

è maleducazione non mangiare, quindi 10

Nik

10