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Hai la bocca che sa di ferro, le labbra appiccicate e non senti più le braccia. Quando apri gli occhi, a fatica, come se le palpebre pesassero tonnellate, ti rendi conto di essere in una stanza buia, illuminata debolmente da monitor e comandi olografici che aleggiano evanescenti sopra console metalliche dall’aspetto spartano.

«Si è ripreso.» Una voce riecheggia nella stanza. Una figura alta, completamente avvolta in una veste nera, scivola in maniera innaturale fino a fermarsi a un metro da te. Hai ancora qualche secondo per guardarti attorno e valutare la tua situazione: le tue braccia, intorpidite, sono strette da legacci metallici che le fissano a una sorta di sedia, tenendole aperte e con l’avambraccio rivolto verso l’esterno, come se qualcosa dovesse esserti iniettato da un momento all’alto. Indossi ancora quella bizzarra tuta di materiale sconosciuto, che copre tutto il tuo corpo, tranne testa e mani. Non puoi alzarti a causa delle cinghie metalliche, sei costretto a restare seduto. Ti senti indolenzito ma non ti sembra di essere stato picchiato… la sensazione è più che altro quella di essere stato abbandonato su quella sedia per ore e ore, senza la possibilità di alzarti, bere o mangiare.

La figura nera si china su di te. Lì dove ti aspetteresti che ci fosse una testa, c’è invece una maschera bianca ovale e lucida, la cui espressione stilizzata sembra essere quella di un sorriso. Decidi mentalmente di chiamare “Commedia” questo essere grottesco, che nemmeno sotto quella mole di stracci neri appare umano. Un’altra creatura simile pronuncia parole in una lingua che non conosci. Non riesci a decifrarle. L’altra figura è del tutto simile a quella che ti è vicina, ma la sua maschera sembra invece triste, imbronciata. Indugia a distanza, presso una delle console sulle quali aleggiano display olografici. Decidi che quello laggiù sarà “Tragedia”, in accordo con la tradizione ellenica delle maschere teatrali. Subito dopo drizzi il collo e ci pensi: come diavolo sai queste cose? Non ricordi nemmeno il tuo nome. Come è possibile che tu sappia cose riguardanti la cultura greca terrestre? Non hai tempo di trovare una risposta. Commedia si rivolge a Tragedia.

«Non avevi detto che la corteccia encefalica avrebbe sopportato un’altro riavvio?»

Non hai idea di cosa stiano discutendo. Anche perché, comprendi solo le parole di Commedia. Tuttavia realizzi qualcosa, proprio in questo istante: quello che stai provando è dannatamente vero. Non è una banalità. Te ne rendi conto chiaramente adesso per la prima volta: il tuo risveglio in un’alcova sotterranea, l’incontro con i tuoi compagni di sventura, la risalita lungo il pozzo… ogni tua esperienza precedente ora ti risulta sbiadita, vaga, sfocata, come se tu avessi solo assistito a quello che è successo, senza averlo davvero vissuto. Quello che stai provando adesso, invece, è vero. Quello che vedi, quello che senti, quello che le tue dita mezze addormentate riescono a toccare. È tutto vero.

«Riavvio delle funzioni cognitive tra tre… due… uno…» Dice Commedia.



Benvenuti nell'anteprima del secondo libro di Makhtum!

Se hai già giocato il primo libro sappi che questo racconto "a bivi" seguita direttamente dal finale del primo libro. Sappi anche che il primo libro è composto di 3 atti, e che su questo blog ho proposto per i miei sostenitori solo i primi due (facendo scegliere a maggioranza la strada da prendere di volta in volta). Quindi se vuoi conoscere e giocare la storia completa del primo libro, acquistalo o ordinalo presso la tua libreria/fumetteria di fiducia. Questo racconto dà per scontato che tu abbia letto/giocato tutto il primo libro, non solo i primi due atti che sono stati pubblicati in anteprima su questo blog!

Questa che stai leggendo è un'anteprima del secondo libro, che sarà giocata attraverso le preferenze espresse dai miei sostenitori di volta in volta, a maggioranza! L'anteprima vi permetterà di leggere l'atto IV e l'atto V di Makhtum, sebbene non possiate fare altro che seguire le scelte della maggioranza. L'atto VI, finale, sarà esclusiva della versione cartacea (come lo è stato l'atto III per il primo libro).

Per leggere di questa anteprima non è necessario tenere conto di punteggi e cose del genere. All'inizio del secondo libro dovrai distribuire 25 punti tra le tre caratteristiche di Due:
consapevolezza (ovvero quanto sai di te stesso e del mondo che ti circonda); controllo (ovvero quanto riesci a tenere il polso della situazione e di te stesso); determinazione (ovvero quanto sei motivato e deciso nel prendere decisioni e portare a termine i tuoi obiettivi). Ma sentiti libero, qui sul blog, di fare la scelta che vuoi senza problemi... nessuno verrà a controllare i tuoi punteggi, e oltretutto la maggioranza potrebbe indicare una scelta che, se tenessi conto dei punteggi, non potresti compiere. Quindi fregatene.

Ok per questo primo paragrafo non c'è altro da fare. Ci aggiorniamo prossimamente con la prima scelta da compiere!

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Comments

Obi-Five (Tha_rio)

E ora è corsa contro il tempo per leggere tutto il primo, fare tutti i bivi, finire tutti i finali... E morire tutte le morti

Claudio

buona fortuna, ho dovuto usare la forza bruta del pc per riuscire ad avere il finale che volevo (è difficilino come libro, tanto di cappello all'autore)