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Ti siedi comodamente appoggiando la schiena sul bordo del nido di pietra e aspetti che il padrone di casa torni al nido. Di certo non hai intenzione di spezzarti l’osso del collo precipitando dalla cima di una montagna.

Mentre sei lì, seduto, che rimugini sul tuo destino, un grido stridulo riempie il silenzio: ecco la creatura che stavi aspettando. Sei contento di non dover attendere troppo, anche perché le ferite che hai riportato alle spalle a causa dei suoi artigli sudici potrebbero andare in setticemia, quindi se deve divorarti, meglio che lo faccia subito risparmiandoti ore di agonia, dolori e febbri.

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Il rumore di poderosi colpi d’ala si fa sempre più vicino, fino a divenire quasi un frastuono. Ventate sempre più intense ti scompigliano i capelli, l’ultima è talmente vigorosa da riuscire a spostarti, facendoti chinare verso il centro del nido. Alle tue spalle, stagliato contro la luce del sole, vedi apparire il rapace infame che ti ha rapito. Ha un’apertura d’ali immensa, il corpo gigantesco, gli artigli lunghi quanto la tua testa. Ti gira attorno e poi atterra nel nido, ripiegando velocemente le ali.

«Ti sei svegliato, finalmente.» Ti dice.

Ma cosa cazzo… parla? Ora che non è più controluce, riesci a vedere meglio di che creatura si tratti. Il corpo è quello di un rapace, indubbiamente: grosse zampe squamose, dita che terminano con giganteschi artigli, ventre piumato di un cupo marrone scuro, lunghissime ali le cui penne vanno a scurirsi sulle punte. Poi noti le tette. Ha il petto scoperto e il suo seno ballonzola al sole: sono tondeggianti, sode e… anche un po’ irsute, attorno ai capezzoli. Continuando a salire con lo sguardo noti il collo sottile, poi il mento appuntito e infine un volto di donna, coronato da un piumaggio corto e fitto che somiglia a una criniera. Le orecchie sono coperte dalle piume, di un marroncino chiaro, gli zigomi sporgenti, il naso dritto e appuntito, le labbra sottili delineano un bel sorriso. Gli occhi invece sono strani: affusolati, ma non troppo, circondati da ciglia nere e spesse e sormontati da sopracciglia folte. Ma la bizzarria più marcata consiste proprio nell’iride, gialla e screziata di marrone, con una pupilla abnorme, che credi di aver visto solo negli occhi dei tuoi amici quando in discoteca si strafanno di acidi.

Durante le ore di letteratura classica del liceo, per la maggior parte del tempo, hai dormito. Le poche volte in cui eri sveglio, copiavi da qualcuno i compiti della materia dell’ora successiva, oppure ci provavi con quella carina della classe. Insomma durante le ore di letteratura classica del liceo non stavi di certo ad ascoltare quella vecchia della tua professoressa. Ma questa creatura devi averla già vista in qualche manuale di Dungeons & Dragons, ecco perché te la ricordi. Se non sbagli, deve trattarsi di un’arpia.

«Sei un’arpia?» Le chiedi.

«Sì.» Ti risponde.

Gongoli, perché ci hai preso.


Le domandi se per caso è carnivora 8

Le domandi se esiste davvero 19

Le domandi cosa vuole da te 32

Le domandi dove siete 40

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Comments

Claudio

32, chi siete, cosa volete, un fiorino! XD

Fusogeno

32 🤔

Claudio

visto com'è uscito il poll, direi di vedere com'è l'arpia Desdemona

Anonymous

Non vedo l'ora di vedere l'arpia in tutta la sua gloria in un'illustrazione ❤️

Bigio

È stata addirittura votata tra le pin-up del mese! Siete PAZZI

Lucio Bevilacqua

32, andiamo al sodo. Però credo che se avessi messo nel poll del mese "Super occasione del mese: Desdemona (da Via dal Nido) invece che l'arpia Desdemona, sarebbe stato votato comunque e adesso ci sarebbe stato un effetto sorpresa maggiore. Sebbene a me gli spoiler non danno problemi, quindi va bene anche così