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«Non mi fido di quel robot.» Mi sussurrò sotto voce Veronica, mentre ci stringevamo in un nido di cavi di gomma. Christopher si era spostato oltre la soglia barcollando com’era suo solito, camminando sulle braccia. Era uscito dalla stanza senza dire una parola e adesso stava montando la guardia nel corridoio, per evitare che le difese della struttura ci cogliessero di sorpresa. Non aveva bisogno di riposare, né di mangiare. Anche se aveva perso le gambe in chissà quale incidente, era quello di noi che aveva più probabilità di riuscire a uscire di qui. Mentre i miei pensieri si intrecciavano e poi si districavano, come i cavi sui quali eravamo seduti, fui distratto dai teneri baci di Veronica sul collo. Il suo corpo era caldo, non come quello di un robot. Percepivo il suo respiro, il battito del suo cuore. Per un attimo pensai a che tragedia sarebbe stata se Christopher avesse dovuto essere l’unico a sopravvivere. Non era neppure vivo, lui. Che deludente risultato sarebbe stato per la specie umana, e per gli esseri viventi in generale. Avremmo potuto dire di aver vinto, in quel caso? Oppure la vittoria sarebbe stata delle macchine sulle macchine, in un perverso gioco di strategia giocato tra due elaboratori super-versatili?

Veronica cancello di nuovo i miei ghirigori mentali. Stavolta con un lungo bacio sulle labbra. Dopo tutto quello che avevamo passato, la freddezza di quei corridoi, di quelle luci, di quegli schermi, la sua passione mi investì con la forza di un’ondata. Istintivamente la strinsi più forte, affondando le dita tra le pieghe dei suoi fianchi. La sentii gemere per il dolore, forse avevo sfiorato qualche ferita, e feci per ritirare la mano. Lei con dolcezza la prese e la rimise al suo posto. Si spostò dolcemente quasi sopra di me. Sentii la sua lingua fra le labbra.


Non ebbi la forza di oppormi, mi lasciai andare [se c’è un disegnato sulla scheda di Veronica ignora ogni altra opzione] ➤ 125

Nonostante provassi qualcosa di indefinito per lei, non mi opposi a Veronica ➤ 136

«Aspetta… non è il momento.» Le dissi, e per evitare altre situazioni imbarazzanti andai a fare la guardia assieme a Christopher ➤ 143

«Aspetta… non è il momento.» Le dissi, e le consigliai di riposare ➤ 159

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