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Non appena i miei occhi si abituarono al buio che riempiva la stanza, disperso solo in parte da led illuminati e schermi accesi, potei esaminare meglio la parete nella quale si apriva il passaggio intasato di cavi. Era grande abbastanza affinché ci si potesse infilare dentro, in fila indiana, ma l’intreccio di cablaggi gommosi, fili e corrugati avrebbe rischiato di ridurre notevolmente, più avanti, lo spazio per muoversi. Senza considerare che non era affatto certo che conducesse da qualche parte. Avrebbe potuto terminare con un muro metallico, o finire in un pozzo verticale. Infine, se uno dei quei cavi fosse stato un conduttore di energia e la guaina isolante avesse mancato di ricoprirlo perfettamente, avremmo rischiato di morire folgorati. Distolsi quindi lo sguardo da quel cunicolo oscuro e lo rivolsi altrove. I miei compagni sembravano molto spaventati, come se si aspettassero il peggio. Era come se la luce proveniente dal corridoio, finora neutra e priva della capacità di terrorizzarsi, era mutata in una minaccia: per colpa di quella luce non eravamo nascosti, non eravamo al sicuro, potevano vederci. Mi avvicinai alla porta della stanza e afferrandola con entrambe le mani cercai di far scorrere i pannelli indietro, in modo da serrarla. Purtroppo però erano bloccati, e il terminale che li controllava era all’esterno, sul corridoio. Non sarebbe stato possibile sigillare la porta dall’interno… a meno di trovare un altro terminale di controllo. Mentre rimuginavo su queste cose, un tonfo metallico seguito da una miriade di piccoli ticchettii riecheggiò ovunque. Riconoscevo quel rumore. Un globuroide si stava avvicinando.

Nessuna sorpresa, sapevamo di aver attirato l’attenzione dei guardiani, ma non potevamo permetterci di essere riportati a dormire nei nostri loculi. Non dopo tanta strada, non adesso che iniziavamo a prendere coscienza di noi stessi. Sebbene il globuroide venisse principalmente per me, mi sembrava scontato che non avrebbe lasciato che i miei compagni, da me risvegliati, vagassero in giro per la struttura. Bisognava affrontarlo, oppure scappare.


Decisi di fronteggiarlo da solo. ➤ 133

Decisi di fronteggiarlo da solo, ma chiesi a Veronica di passarmi il suo strano fucile, in modo da avere un’arma con me [è richiesto che Veronica sia in squadra e che sulla sua scheda sia presente “fucile a impulsi”] ➤ 118

Chiesi a Veronica di fronteggiare il globuroide assieme a me [è richiesto che Veronica sia in squadra] ➤ 87

Chiesi a Christopher di fronteggiare il globuroide assieme a me [è richiesto che Christopher sia in squadra] ➤ 109

Guidai gli altri attraverso il cunicolo: per quanto potesse essere pericoloso, era un’alternativa meno pericolosa rispetto ad affrontare un globuroide. ➤ 101

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Comments

Lucio Cataldi

87. Let Veronica blast its sorry ass to kingdom come