Home Artists Posts Import Register

Content

A promotional poster for the upcoming next book of Drizzit, starring Drizzit (of course) and Katy.


Un poster promozionale per l'uscita (prevista per il prossimo autunno) di "Le 16 Fatiche di Drizzit - La Sfida dell'Oste di Topple". Se vi sembra che Katy stia trattando Drizzit un po' come il suo piccolo guerriero personale, sappiate che l'impressione è quella giusta. Eheh.

Ne approfitto per approfondire un paio di discorsi che questa illustrazione mi ha fatto tornare in mente. Il primo riguarda la postura di Katy, e cioè il fatto che in piedi, Katy tenda a storcere le gambe rivolgendo le punte dei piedi all'interno. Ho letto i commenti di una marea di gente che adduceva motivazioni tipo "è come nei manga" o "per i giapponesi è sexy" o "è una postura errata ma che va di moda". Premetto che sì, può anche essere che sia una postura errata (non sono un fisiologo posturale), ma resta comunque una postura diffusa e del tutto naturale, che molte ragazze assumono, e non solo loro (anche io da bambino tendevo a farlo). A volte si cresce, la postura cambia perché il corpo cambia, e la cosa si perde. Altre volte no. Conosco amiche che ancora assumono quella postura e lo fanno del tutto naturalmente, non per mettersi in posa, o perché "è sexy per i giapponesi". Perché è la loro postura. Qualcuno cammina ingobbito, qualcun altro "sculetta" mentre cammina, c'è chi avanza con le punte dei piedi verso l'esterno (una volta si diceva "ha i piedi piatti") e chi dondola eccessivamente con la testa, c'è chi si siede sempre a gambe incrociate perché per lui è più comodo, senza contare i mille modi di stare in piedi, o seduti o sdraiati. La scelta di far assumere a Katy, talvolta, quella postura, non ha niente a che vedere con strizzatine d'occhio ai giapponesofili o al "vendere meglio" il personaggio. Ricordo che in una delle primissime strisce di Drizzit (la numero 39 se volete andare a controllare) la disegnai con i piedi rivolti all'interno e mi dissi: mi piace, Katy avrà questa postura. Significa che da quel momento in poi, qualche volta, in alcuni momenti la si vede adottare quella postura. Ad esempio, nelle illustrazioni d'introduzione di tutti gli albi cartacei, nonché in molte illustrazioni di Katy qui su Patreon. Baba Yaga non lo fa mai, né lo fanno le altre ragazze del fumetto (forse Orissandra, ma l'ho disegnata troppo poco per stabilirlo in maniera precisa). È un suo segno caratteristico, fa parte del suo modo di essere, dà profondità al personaggio, lo distingue visivamente e le dona anche un tono particolare. La cosa che le ragazzine dei manga assumono quella postura, o l'incidenza di quella postura in Giappone, o come la considerano i giapponesi, non mi sfiora minimamente, ma è chiaro che visto che il lettore medio di fumetti si ingolfa di manga, una postura del genere non può che essere ricondotta a quel tipo di fumetto. Purtroppo.

La seconda cosa riguarda lo spezzare la serie "Le 16 Fatiche di Drizzit" in due parti. È stata una scelta dolorosa, ma è stato anche inevitabile. La suddetta serie, che è ancora in corso di pubblicazione su Facebook, è uscita fuori davvero lunga. Un po' lo sapevo, perché quando l'ho ipotizzata, mi sono reso conto che 16 fatiche erano tante, e che non sarebbero state raccontate in meno di 400 strisce. Poi ci sono gli intermezzi. Insomma, potevo aspettarmelo, ma d'altro canto avevo davvero voglia di raccontare tutto il raccontabile, di affrontare ogni aspetto di Drizzit che avrei potuto affrontare in altri 10 anni di fumetto... e questo perché, come ben saprete, questa serie di Drizzit è la penultima. E l'ultima sarà molto focalizzata sui personaggi, e quindi con poca possibilità di infilarci dentro trame trasversali. Non mi aspettavo che Shockdom intendesse pubblicare un volume di 600 strisce a 25 euro, a dire la verità non mi aspettavo proprio niente: io disegno Drizzit per pubblicarlo online e penso sempre che i problemi relativi alla sua pubblicazione siano di competenza della casa editrice che vuole stamparle in cartaceo. Fatto sta che sono stato messo di fronte al problema: o a Lucca 2017 ci si presentava con un volume di 300 strisce che racchiudeva solo metà serie, oppure si sarebbe finito per stampare, magari ad Aprile 2018, un mega volumone piuttosto indigesto sia nel peso che nel costo. Ecco perché la serie è stata spezzata in due: il primo albo, sottotitolato "La Sfida dell'Oste di Topple" uscirà in tempo per il Romics di Ottobre 2017, il secondo (il cui titolo vi tengo nascosto per evitare spoiler) probabilmente sarà pronto per il Romics di Aprile 2018. E questo è quanto.

Buona settimana a tutti!
Bigio

Files

Comments

No comments found for this post.